TRA ENDEMIA E CONVIVENZA STA LA NUOVA NORMALITÀ

Il Ceo di Pfizer dovrebbe saperne più di altri, e traccia uno scenario molto più realistico di tante proiezioni meccaniche: “per qualche anno dovremo convivere con un virus molto difficile da debellare. Si è diffuso in tutto il Mondo, può contagiare più volte la stessa persona, e ha avuto tante mutazioni da farci riscoprire l’alfabeto greco”. “Non si tratta tanto di sapere se il virus sparirà o meno, quanto di capire se potremo riprendere una vita normale. Io credo di sì. Probabilmente ci riusciremo in primavera, grazie a tutti gli strumenti a nostra disposizione: test, vaccini molto efficaci e i primi farmaci da assumere a casa”. “Fino alla comparsa di Omicron, lo schema di 3 dosi di vaccino più un richiamo annuale funzionava. La variante ha messo di nuovo tutto in discussione. È troppo presto per dire se serviranno richiami più frequenti o un nuovo vaccino”. Come per la peste suina, (debellata finalmente in Sardegna ma ormai diffusa in Continente dai cinghiali), e l’influenza aviaria (di cui a quanto pare sono responsabili gli uccelli migratori), la situazione sanitaria rischia di diventare in permanenza una variabile-chiave anche per il turismo.

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