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Riceviamo dal Prof. Antonio Sereno questo articolo che volentieri pubblichiamo
Ogni Governo, nel discorso programmatico, si riempie la bocca di turismo e, come viene detto da 20 anni a questa parte, afferma che è il settore più importante per l’economia del nostro Paese, il suo peso sul PIL e che è ora di smetterla di considerarlo una “cenerentola”.

Eppure, il turismo viene utilizzato solo come pedina per aggiustare le deleghe che vengono date nel governo senza una strategia programmatica, ma solo una strategia personalistica.
In questo modo si riparte sempre da zero e, non solo, facendo anche passi indietro.
Il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, che nell’arco di quasi cinque anni aveva cominciato ad improntare delle politiche concrete e aveva attivato delle sinergie con gli stakeholders del turismo e faticosamente aveva risalito la china risorgendo dalle sue ceneri, ora si trova di fronte a una morte annunciata. Le logiche non cambiano. Non è importante, all’apertura di una stagione estiva che presenterà problematiche per l’intero settore del turismo, che tutto si blocchi.

Servizio XIII “Servizio per la promozione, la programmazione ed il coordinamento delle politiche turistiche nazionali”– Il servizio, nonostante il numero sottodimensionato di personale a disposizione, ha assicurato sino ad oggi lo svolgimento di tutte le linee di attività ad esso assegnate. Oltre a ciò, ha assicurato costantemente attività di supporto al Capo dell’Ufficio assicurando, tra l’altro, la propria presenza in task force dedicate a particolari emergenze. Tale disponibilità verrà meno. Tra le attività la cui prosecuzione non sarà più garantita si segnalano in particolare: l’indirizzo e la vigilanza sull’ENIT, l’attribuzione degli attestati di eccellenza turistica, l’attuazione e la cura di iniziative di comunicazione istituzionale tramite il sito internet, l’istruttoria per la concessione di patrocini in ambito turistico, l’organizzazione di eventi e fiere nazionali e internazionali e lo svolgimento di attività connesse alle azioni di promozione e sostegno del marchio Italia. Alle linee assicurate in attività di supporto al Capo dell’Ufficio vi sono: la redazione del Bando delle Reti di impresa, l’attuazione della disposizione normativa volta alla costituzione della Fondazione di studi universitari e di perfezionamento sul turismo, l’istruttoria e la predisposizione degli elementi di risposta agli atti di sindacato ispettivo, progetto “Gioielli d’Italia”, progetto “Da mille a un milione”.

Paralisi di tutto il servizio XIV “Servizio per i rapporti con le regioni e di progetti di sviluppo per il settore turistico” in cui verranno a mancare i funzionari apicali con ripercussioni sul POAT, POiN, ENPIMED, Lavoro e sviluppo 4 e altri progetti comunitari. Blocco totale di : progetti di eccellenza, servizi innovativi, progetti replicabili, fondo per la sicurezza del turismo in montagna, beni confiscati alla mafia, pareri di costituzionalità delle leggi regionali ed eventuale contenzioso, bandiere blu, istituzione dei Distretti turistici per la cui delimitazione i termini scadono il 30 giugno.

Servizio XV “Servizio per le relazioni comunitarie e internazionali” – Viene a mancare il funzionario di riferimento per i rapporti con l’Organizzazione Mondiale per il turismo all’interno del quale l’Italia si è conquistata una posizione preminente. Il medesimo funzionario si occupa delle attività connesse al Centro permanente per la diffusione del Codice Mondiale di etica del turismo che ha sede presso l’Ufficio. Inoltre, viene depotenziato il settore che si occupa delle professioni turistiche e che riceve centinaia di richieste di autorizzazione a svolgere l’attività di guida e accompagnatore turistico sul territorio italiano la cui istruttoria comporta tempi di risposta prefissati. Tra l’altro, il 30 giugno scade il termine per la regolamentazione delle professioni turistiche.

Servizio XVI “Servizio per la vigilanza sugli enti per l’assistenza alla domanda turistica e al turismo sociale”. Serie problematiche a seguito del depotenziamento del servizio per: Fondo nazionale di garanzia per il quale sono ancora da liquidare circa 3000 istanze di rimborso per un importo complessivo, al momento, di circa tre milioni di euro, nonché contenzioso di competenza; aggiornamento Carta nazionale del turista e attività per Infotrav; indirizzo e vigilanza su ACI e Automobile Club provinciali.

In merito all’emendamento presentato, si segnala che la proposta di ipotesi normativa è:
Svincolata dai requisiti di necessità e di urgenza che hanno giustificato l’emanazione del Decreto Legge, in quanto l’operatività immediata dell’Ufficio per le politiche del turismo può essere efficacemente garantita da una struttura autonoma allocata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui si potrebbe avvalere il Ministro delegato.
L’emendamento non è proponibile in quanto estraneo alla materia oggetto del provvedimento in corso di conversione.

Vi è il pericolo di non poter garantire la continuità funzionale dell’Ufficio, con il conseguente rischio di blocco totale di ogni attività. Infatti, le risorse iscritte nei capitoli di bilancio vengono azzerate e versate alle entrate del Bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione ai pertinenti capitoli dei Ministeri interessati, con possibilità di perdita di risorse in quanto la norma prevede la “riassegnazione ai pertinenti capitoli degli stati di previsione della spesa dei Ministeri interessati”. Tempi previsti per tale operazione alcuni mesi, con il rischio che le risorse possano essere decurtate o che la loro riassegnazione al turismo arrivi a fine anno con l’impossibilità di impegnarle e utilizzarle. Invece, in Presidenza, in virtù dell’autonomia contabile, è possibile il riporto delle somme non impegnate alla chiusura dell’esercizio finanziario e, quindi, avere l’opportunità del loro riutilizzo immediato in quello successivo.

Sussiste il rischio che non venga formalizzata la convenzione sui fondi POiN, con la perdita di 42 milioni di euro per le attività di promo-commercializzazione e conseguente impossibilità di impegnarli a favore di ENIT nell’immediato futuro.
Transita solo il Personale del turismo, con esclusione del personale comandato e del ruolo tecnico speciale della Protezione civile. Pertanto, su 46 unità complessive attualmente impiegate nell’Ufficio per le politiche del turismo, restano a disposizione per l’espletamento delle attività solo 33 unità, tra queste non ci saranno più tutti i funzionari apicali che seguono le materie: reti di impresa, fondi italiani (progetti di eccellenza, progetti innovativi e replicabili) fondi europei, fondo di garanzia, rapporti con OMT, indirizzo e vigilanza ENIT, ACI e CAI, fondo per la sicurezza del turismo in montagna.
Il provvedimento avrà inoltre come conseguenza immediata lo stato di agitazione del personale e l’apertura del relativo contenzioso.

Pertanto, la soluzione ottimale per assicurare la continuità operatività dell’Ufficio per le politiche del turismo è quella di mantenerlo quale struttura autonoma all’interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, consentendo al Ministro delegato di avvalersi delle risorse umane, finanziarie e strumentali ad esso assegnate.